Litchfield National Park, Northern Territory, Australia 12 febbraio 2014

Be crocwise! Attenzione ai coccodrilli. Qui nel Northern Territory, durante la stagione dei monsoni, i coccodrilli d’acqua dolce e d’acqua salata, sono dappertutto e sono particolarmente feroci perché stanno covando le uova proprio nelle aree di acqua dolce, nella foresta.

Ha piovuto tutta la notte e ora un po’ di sole fa capolino tra le nubi pesanti e umide del nuovo giorno.
Intorno a noi i coloratissimi uccellini fan festa intonando, con straordinarie modulazioni della voce, magnifici canti pieni di allegria, che mettono una gran gioia di vivere.
La giornata, almeno al mattino, si prospetta soleggiata, abbastanza da divertirci e riuscire a fare le cose che abbiamo in programma, ovvero un bel bagno nelle piscine naturali e qualche passeggiata in mezzo al verde generoso della foresta pluviale.

I dingo, la notte scorsa, ci hanno messo davvero paura e ora guardiamo alla natura in maniera diversa, più consapevole e rispettosa. Lei è regina e madre, qui. Noi siamo solo ospiti.

I nostri vicini stanno tornando dalla loro passeggiata. Ci dicono che lungo il sentiero che collega le Florence Falls alle Buley Rockholes è possibile, in qualche punto, fare il bagno. Ma “be CROCWISE!”, ci dicono.
Qui nel Northern Territory, durante la stagione dei monsoni, bisogna stare sempre attenti ai coccodrilli d’acqua dolce e d’acqua salata, che in questo periodo sono in movimento da un luogo all’altro della foresta e delle billabong qui intorno.

“It must be assumed that any body of water in the Top End may contain large and potentially dangerous crocodiles.”

Be crocwise
becrocwise

Uno dei tanti cartelli che ci dicono di stare molto attenti ai coccodrilli. Sembra un film, ma potrebbero essere proprio laggiù quei bestioni :-O

 

Torniamo a vedere le Florence Falls dall’alto. Non ci avventuriamo verso il basso, nella grande pozza scavata dalle cascate. Troppa paura dei coccodrilli e troppo poco il tempo a disposizione.

Proseguiamo, invece, lungo il sentiero delle Buley Rockholes, le piscine naturali scavate dall’impetuosa acqua del fiume, che durante la stagione delle piogge è più che mai violenta e abbondante.

I nostri vicini ci han detto che possiamo fare il bagno nella seconda pozza, la più grande. Ci fidiamo, anche se a guardare l’acqua così nera, per via delle alghe scurissime e poco rassicuranti, e così veloce molte domande sul “che fare?” sorgono spontanee. Sì, perché chi ci dice che la sotto non ci siano coccodrilli?

Qui, nelle foreste del Top End, è come essere in un documentario della BBC, uno di quelli ambientati nella giungla, in cui sei inchiodato al divano mentre ti corre un brivido lungo la schiena al solo vedere serpenti velenosissimi e velocissimi coccodrilli pronti ad attaccare malcapitati e sprovvedute prede.

A viverla in prima persona, quest’esperienza nella giungla ha un effetto molto diverso. Paradossalmente starci in mezzo sembra meno pericoloso. In fondo pensi “io son qua. Cosa mai potrebbe accadermi?”.

Eppure avverti una differenza di feeling e mood nel tuo animo. Senti, in modo abbastanza chiaro, che il tuo corpo e i tuoi sensi, quantunque apparentemente calmi e rilassati, hanno un’attenzione e una prontezza diversissime rispetto, ad esempio, a quando fai il figo e corri di notte a tutta birra in autostrada con la tua automobile. L’ebbrezza potrebbe essere la stessa, ma non è così.
Nella foresta sembra che l’istinto animale si ridesti per permetterti di affrontare quest’esperienza a contatto con una natura più intensa, autentica, ancestrale in modo adeguato al contesto, senza, tuttavia, toglierti una certa incoscienza. Sì, perché ora siamo qui e non sul divano, e il rischio è chiaramente più alto.

E tuttavia, l’istinto di provare emozioni nuove e nuove avventure è decisamente più forte di qualsiasi remora.
E così, per fortuna, decidiamo di non ascoltare la vocina saggia. Ci spogliamo velocemente e ci tuffiamo in quest’acqua che sa tanto di “wild”.

È be-lli-ssi-mo. L’acqua è fresca, leggera e molto pulita. La corrente davvero forte.
Nuotiamo controcorrente evitando di avvicinarci troppo alla piccola e nervosa cascatella in cui l’acqua di questa piscina naturale va a finire, verso valle.

“In the Top End, many people live and participate in recreation activities in and near waterways. People need to be crocwise and know how to enjoy the waters in safety.”

Nuoto su e giù, ora risalendo a monte, ora lasciandomi trascinare dalla corrente. Ma mi guardo bene dallo stendere gambe e piedi verso il fondo, temendo possano fungere da segnale del tipo “mangiami” per coccodrilli e altri animali.

Mi tengo invece molto in superficie e sto molto attenta a qualsiasi movimento sotto di me e intorno a me. Non è, come dire, un bagno particolarmente rilassante. Ma emozionante lo è davvero.

Sopra di noi i bianchissimi cacatua cresta gialla ogni tanto lanciano urli strazianti, spaventosi (coglierti di sorpresa e farti paura è la loro specialità ;) ), mentre la pioggia comincia a scendere sempre più forte.
Il nostro bagno è finito. Meglio tornare a riva e ripartire per una nuova avventura.

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Qui è dove abbiam fatto il bagno: in mezzo alla foresta, da soli, col rischio coccodrilli. Priceless

 

In caso di coccodrilli…

Se siete in Australia, nei parchi del Top End, qui nel Northern Territory, e siete incoscienti come noi, almeno ricordatevi, se vedete un coccodrillo, di avvertire immediatamente il Crocodile Management Team, contattando i seguenti numeri:

  • 8999 4691 or 0419 822 859 (Darwin)
  • 8973 8888 or 0407 958 405 (Katherine)

e buona fortuna ;)

becrocwise-2

Un altro cartello che ci avverte che questa è una zona abitata dai coccodrilli. Dice, tra l’altro, di non entrare in acqua… omiodio, l’ho appena fatto. Ok, mi sto convincendo: Be Crocwise, Silvia! :-O

 

 

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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