Yaounde 23 dicembre 2005

Oggi sto proprio male. Ho febbre, diarrea e vomito. Tutti i sintomi della diarrea del viaggiatore.
Mi schifa parlare di queste cose, ma credo possano essere utili ad altri viaggiatori, affinché evitino di commettere il mio stesso errore: quello di mangiare della frutta fresca con la buccia probabilmente non lavata.

Quando si viaggia in posti come il Camerun seguire alcune semplici norme igieniche è fondamentale per non compromettere il viaggio, l’umore, la salute.
La diarrea del viaggiatore può passare in fretta o lasciare una traccia duratura.
Mi tormenta il fatto di aver scordato le mie medicine, rimaste a Bafoussam. Sì, perché ci avrei scommesso che mi sarei ammalata.

Certa che la diarrea del viaggiatore sarebbe arrivata (era solo una questione di tempo), dall’Italia mi ero portata dei fermenti lattici, privi di lattosio che per me è veleno, utili sostituti dello yogurt che qui penso nemmeno si trovi.

I fermenti lattici aiutano a smaltire velocemente la sbronza da “germi cattivi” nell’intestino, responsabili della piccola, grande intossicazione che causa la diarrea del viaggiatore, ristabilendo in fretta la presenza di quelli buoni.
In mancanza dei miei farmaci, faccio affidamento su due sostituti:

  1. il fattore tempo;
  2. i rimedi della mamma.

Il fattore tempo
Sul fattore tempo, per esperienza so che, se non mi son beccata il colera o un’influenza intestinale coi fiocchi, certamente nel giro di un giorno o due starò meglio.

I rimedi della mamma
Quanto ai rimedi della mamma, “acqua, acqua e zucchero e tè” in situazioni così sono utilissimi e azzeccati. Infatti, la diarrea del viaggiatore con vomito, febbre e diarrea provocano la perdita di una grande quantità di liquidi e sali minerali che vanno velocemente reintegrati.
Quindi, non potendo fare altro, mi sto ingollando di tè caldo e acqua zuccherata che, devo dire, stanno funzionando molto bene.

Ci sono volte, come questa, in cui son convinta di esser stata attenta alla mia salute e di aver seguito comportamenti igienici adeguati. Ma poi, per una sciocchezza, ti crolla il mondo.
Quella di mangiare della frutta cruda, non sbucciata e, molto probabilmente, non lavata o lavata con acqua di rubinetto è stata una grande ingenuità da parte mia.
Ci son cascata lo stesso perché, da europea abituata a trovare acqua potabile dappertutto e a mangiare cibi che di solito, almeno nell’immediato, non nuocciono alla salute, beh, credi di poterlo fare ovunque.
D’altra parte, in questi primi 3 giorni di “avventuroso Camerun” devo dire che è stato molto difficile riuscire a tenere la situazione sotto controllo. E questo, essenzialmente per la mancanza di acqua potabile.

Prima di partire mi ero informata per bene. Innanzitutto ho scoperto che la malaria è ancor oggi una delle emergenze sanitarie del pianeta, accanto a tubercolosi e ad AIDS.
Ogni anno la malaria uccide più di un milione di persone, l’80% delle quali vive nell’Africa sub-sahariana.
Qui in Camerun il rischio malaria è molto alto per via del clima caldo e umido dei Tropici che favorisce la maturazione del Plasmodium falciparum, il malefico protozoo che si sviluppa all’interno della zanzara Anopheles, che ne è sua portatrice sana.

Le zanzare sono particolarmente numerose durante la stagione delle piogge poiché prolificano con l’aumentare del ristagno delle acque piovane che, in assenza di tubazioni e canali di scorrimento, tendono a imputridire.
D’altra parte, l’assenza di acque pulite e le scarse condizioni igieniche, soprattutto delle aree urbane, con fogne e discariche a cielo aperto, rendono tutto ciò con cui vieni in contatto, potenzialmente nocivo.

Dopo un po’ di convivenza, credo ci si faccia l’abitudine. Se così non fosse, l’Africa non sarebbe, nonostante tutto, così popolata.

6 consigli per evitare la diarrea del viaggiatore

Per viaggiatori della prima ora come me, magari predisposti a problemi gastro-intestinali come me, ecco qualche suggerimento semplice ma, spero, prezioso quando si viaggia in paesi caldi e a rischio malaria:

  1. lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima di toccare il cibo;
  2. non mangiare verdure e frutta crude e prediligere invece le verdure cotte;
  3. se non si vuol rinunciare alla frutta, consumarla senza buccia;
  4. bere, lavare i cibi e lavarsi i denti solo con acqua bollita o in bottiglia sigillata;
  5. no ghiaccio;
  6. evitare cibi conservati al caldo, carni crude o poco cotte, piatti a base di uova crude e di latte non pastorizzato;

3 Consigli contro la malaria

  1. Effettuare la profilassi antimalarica, secondo regole e modalità proprie del farmaco scelto (ce ne sono diversi con diverse posologie);
  2. dormire possibilmente sotto ad una zanzariera e lontano da pozze d’acqua stagnante;
  3. assumere vitamina B12 il cui odore le zanzare detestano, ma che fa molto bene alla nostra salute, perché aiuta a:
    1. metabolizzare i grassi e le proteine;
    2. produrre, insieme all’acido folico, i globuli rossi combattendo alcune forme di anemia;
    3. regolare le funzioni nervose;
    4. combattere alcune infezioni che colpiscono gangli e terminazioni nervose come l’herpes simplex e zoster, il fuoco di Sant’Antonio.
      Occhio però a non strafare. Ogni integratore, per quanto bene faccia, va sempre preso con grande precauzione.

Peccato, però, star male proprio oggi. Alle 11 di questa mattina avrei dovuto essere ad un matrimonio. Dicono sia un vero e proprio spettacolo di colori, canti e balli.
Mi rifarò senz’altro al matrimonio di Angelo e Sylvie.

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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