Partiamo per la nostra nuova avventura, questa volta in bicicletta. Con treno e bici andremo a Tarvisio, dove prenderemo la ciclovia Alpe-Adria che ci porterà a Villach, in Carinzia. Al solito il cicloturista italiano è penalizzato quando si tratta di utilizzare il treno.
Ma no problem: siamo in vacanza, il tempo è splendido e la strada verso Villach è facile e rilassante.

Il tour di oggi

Partenza: Padova
Destinazione: Villach
Mezzi: Treno e bici
Km in bici: 45

Tappe

  • Mestre
  • Udine
  • Tarvisio Boscoverde
  • Villach

Come al solito un cicloturista deve combattere con treni inadeguati e piste ciclabili fantasma e spesso inesistenti. In Italia ci sono molti treni abilitati al trasporto biciclette che svolgono servizio tutti i giorni.
Il problema, tuttavia, sono le stazioni non attrezzate a raggiungere facilmente i binari.
Non oso immaginare la frustrazione di un disabile. Sì, perché il problema vero sono le barriere architettoniche, che possono rendere la vita di molte persone un inferno.
Altro problema è che non si sa mai dove si troverà la carrozza adibita al trasporto biciclette: sarà in testa o in coda? Io e Giovanni abbiamo imparato che ciò dipende da dove si troverà il locomotore: se il locomotore è in testa, la carrozza bici sarà in coda e viceversa.
Tutto ciò non sarebbe un problema se non fosse che la sosta del treno è sempre molto breve e che non è ammesso (anche se poi lo si fa) raggiungere testa o coda del treno in groppa alla bici per far prima. Inoltre, chi usa la combinazione treno e bici per fare del cicloturismo solitamente porta con sé dei bagagli che complicano le procedure di salita e discesa. Fortuna che poi scendi dal treno, inizi a pedalare e sei già dentro ad una nuova avventura.

Al convegno in treno e bici #stranezzedalogici

Tappa di questo nostro tour in bicicletta è Fraueninsel, l'”isola delle femmine” sul lago Chiemsee, in Baviera.
Giovanni è invited speaker a Proof, Truth, Computation, una Scuola Estiva sulle interazioni tra le moderne fondazioni della Matematica e della Filosofia, organizzata dal Mathematisches Institut della Ludwig Maximilian University di Monaco di Baviera e sponsorizzata dalla Volkswagen Foundation.
Devo dire che sono sempre molto attenti, i nostri amici tedeschi, in particolare Peter, ad ambientare i loro congressi in posti davvero speciali. Un po’ come Giovanni, che, quando organizza i suoi workshop, cerca sempre di scegliere luoghi e occasioni particolari e rilassanti perché ama far sentire i suoi ospiti a proprio agio.
Ma tant’è. Sembra cosa nota – lo dice Peter – che i tedeschi di Baviera sono come gli Italiani: amanti di svaghi, divertimento e cose frivole e belle.

Treno e bici Padova-Chiemse? Bisogna conoscere il trucco…

Rosenheim è la città più vicina al lago Chiemsee raggiungibile in treno. Da lì un trenino a vapore, che qui chiamano tram, completa i 30 km di distanza che la separano da Prien, il porticciolo da dove partono i battelli diretti alle isole.
I treni diretti Verona-Rosenheim avevano già il tutto esaurito.
Circa 3 mesi prima avevamo cercato di effettuare la prenotazione online per noi e le nostre biciclette, nella speranza di trovare facilmente posto. Impossibile: né il sito Trenitalia né il sito della Deutsche Bahn davano treni con bici al seguito diretti a Rosenheim.
Probabilmente gli orari estivi non erano ancora disponibili e qualcuno ci aveva consigliato di aspettare. La delusione è stata grande quando abbiamo scoperto che il motivo per cui non c’erano treni e bici al seguito lungo la tratta Verona-Rosenheim stava nella incomunicabilità tra Trenitalia e Deutsche Bahn. Morale, fin dall’inizio avremmo dovuto prenotare presso un’agenzia viaggi convenzionata con Deutsche Bahn o direttamente agli info point DB di Verona.
Ad ogni modo, questo viaggio desideravamo così tanto farlo con le nostre biciclette che, guardando le cartine, abbiamo capito che potevamo raggiungere il Chiemsee passando per Salzburg, in Austria. Un’ottima occasione per rivedere la città di Mozart e magari qualcosa in più. Siamo riusciti a trovare un treno, non diretto, Padova-Tarvisio, con cambi a Venezia-Mestre e a Udine.

Dopo l’orribile Mestre, una piacevole sosta a Udine

La stazione di Mestre è una tragedia per le bici. Fortuna che pochi giorni fa hanno completato l’installazione di un ascensore che porta dal binario 1 al tunnel sotterraneo e… basta! Raggiungere gli altri binari è demandato all’astuzia e al genio dell’utente. Comunque meglio di niente. Quanto a me ho trovato un signore che mi ha aiutata a portare la bici su per le scale fino al binario, per poi scoprire che c’era il trucco: non si trattava di una cortesia disinteressata ma di un modo per chiedermi denaro. Voleva esser pagato come si paga un portabagagli.
Sorte analoga a Udine, ma senza cortesie pelose: la bici me la sono portata su per le scale da sola. A Udine, almeno, abbiamo fatto una sosta abbastanza lunga tanto da permetterci di visitare il centro e pranzare tranquillamente sotto ad un albero.

Chiesa di San Francesco, Udine

Chiesa di San Francesco, Udine

19 luglio 2014

Duomo di Udine

Duomo di Udine

19 luglio 2014

Piazza della Libertà, Udine

Piazza della Libertà, Udine

19 luglio 2014

Un treno carico di cicloturisti :)

Il treno da Udine verso Tarvisio è carico di cicloturisti, per lo più austriaci, in gita. Stanno ritornando a casa, alcuni, probabilmente, proprio verso Villach, la nostra tappa di oggi.
Arriviamo a Tarvisio intorno alle 15. Da qui sarebbe iniziata la nostra gita in bicicletta.
Il primo problema è quello di individuare la ciclovia Alpe Adria. Non abbiamo trovato nessuna indicazione né fuori dalla stazione di Tarvisio Boscoverde, né al raccordo della strada della stazione con la statale, e con ciò abbiam sbagliato direzione pedalando inutilmente per circa 15 km. Ah, santa pazienza!
Ad ogni buon conto, per chi ha voglia di cimentarsi con questo pezzo di Alpe Adria, e arriva alla stazione di Tarvisio Boscoverde, all’incrocio con la statale girerà a destra in direzione del valico di Coccau. Girando a sinistra, come abbiamo fatto inizialmente noi, si imbocca la parte di ciclabile che porta a Kranjska Gora in Slovenia.

La ciclovia per Villach, la nostra meta, non è completa. Alcuni tratti seguono strade dismesse al traffico delle auto, altri si immettono nella statale. Ad un certo punto, abbiamo dovuto scavalcare una guardrail, ma con le sacche la bici non passava attraverso la breccia prevista. Le indicazioni mancano completamente e quindi si perde molto tempo a cercare la direzione giusta. In compenso i circa 30 km della Tarvisio-Villach sono molto facili.

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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