Prosegue il nostro ciclotour verso casa, l’Italia. Ieri abbiam lasciato la Baviera e oggi, tempo permettendo, cercheremo di raggiungere Lend o Taxenbach, a circa 70 km da St Johann in Tirol.
Tra i compiti difficili: rintracciare la ciclovia dei Tauri e … percorrerla. Speriam bene.

Il ciclotour di oggi

Partenza: St. Johann in Tirol
Destinazione: Taxenbach
Mezzi: bicicletta
Km in bici: 73,4

Tappe

  • Fieberbrunn
  • Passo Griessen
  • Leogang
  • Saalfeldern am Steinernen Meer
  • Zell am See
  • Brucke am Grossglockner
  • Taxenbach

In Austria come nel Queen Charlotte Sound, New Zealand, in mtb

A St. Johann in Tirol questa notte abbiamo alloggiato alla Haus Grabler da Ingeborg, una simpatica austriaca sulla quarantina che ha fatto della sua casa un piccolo albergo.
Abbiamo dormito in un bel sottotetto, quasi un miniappartamento, con terrazzina e bagno in camera. L’unica pecca, l’intenso odore di fumo nella stanza, cosa non particolarmente piacevole per ex fumatori come me e Giovanni, che col tempo hanno affinato un olfatto pauroso.
St. Johann in Tirol è una cittadina ricca e molto chic. Qui le case costano molto, più che a Cortina, forse per via della vicina Kitzbühel, famosa per lo sci alpino.

Ieri ha piovuto a dirotto ed oggi la giornata non sembra promettere nulla di buono.
SaalfeldenPartiamo intorno alle 9, cercando subito una ciclovia che ci porti a Saalfeldem am Steinernen Meer.
La giornata inizia grigia, con qualche sporadico saluto del sole che cerca disperatamente di farsi spazio dietro a nuvoloni neri neri.
Cominciamo subito col salire lungo i costoni che guardano dall’alto la strada principale e che la mettono in comunicazione con i paesini abbarbicati.
Intorno non c’è anima viva. Regna un silenzio ovattato, mentre l’odore intensissimo di letame e fieno mi tolgono il respiro.
A Fieberbrunn troviamo le indicazioni della Tauernradweg, la ciclabile dei Tauri che ci porterà fino a Lend o a Taxenbach dove passeremo la notte.
La ciclovia dei Tauri è un percorso ibrido per bici e automobili, fatta di strade secondarie poco frequentate. È bella perché corre lungo i prati e i boschi di queste zone del Tirolo. Ma speravamo che, come ciclabile, fosse relativamente pianeggiante. E invece è la tipica strada spacca gambe fatta di continue salite e discese. Ideale per ciclisti giornalieri in mtb (mountain bike), leggeri e veloci, ma non certo per noi cicloturisti che ogni giorno percorriamo tratti lunghi e a volte impegnativi.

Strade toste come questa mi ricordano la nostra “prima volta” in mtb a Queen Charlotte Sound, nell’isola del Sud in New Zealand.
Avevamo trascorso una magnifica e asciutta mattinata in canoa ad osservare le enormi razze dal lungo pungiglione sotto di noi e gli “shags“, i cormorani, ali al vento ad asciugarsi, sugli alberi sopra di noi. Dopo pranzo ci aspettava un magnifico percorso in bici in mezzo alla foresta. Purtroppo iniziò a piovere a secchi mentre la strada nel bosco, tempestata di terribili su e giù, divenne per noi impossibile da percorrere per via del fango pesantissimo e… dell’assenza assoluta di allenamento. Ricordo solo che alla fine del percorso, completamente bagnata e infangata, per lo sforzo e il freddo vomitai l’anima.
L’impressione che mi son fatta dei teutonici, che sembrano così duri e puri (e forse lo son davvero!), è che siano molto simili a neozelandesi e australiani: tosti e spericolati nei loro svaghi fino allo spasimo, di modo da trasformare sempre una cosa banale, come una gita in bici in mezzo al bosco, in un’autentica avventura. Bello! Salvo essere almeno un po’ preparati.

Tra le montagne della principessa Sissi

Anche oggi i posti che attraversiamo in bici sono davvero molto belli, come Zell am See, sul lago Zeller.
Zell am See è una stazione sciistica divenuta famosa negli anni ’70 e ’80 grazie ai campionati del mondo di sci maschile e femminile.
Nota per la bellezza delle sue montagne, fu meta di una visita della principessa Sissi che nel 1885 salì sullo Schmittenhöhe, la cima più importante della zona.
Zell am See, oltre ai piaceri della vita modana, fatta di bei negozi e divertimento, regala momenti speciali anche grazie alla sua climatic spa, la Tauern Spa, che condivide con la vicinissima Kaprun. A veder le foto sembra davvero invitante.

A Zell am See ci fermiamo a osservare momenti di vita serena a bordo lago, fatti di danze, musiche e grandi mangiate, con Giovanni che fa la corte a dei magnifici bratwurst, ma che non osa concedersi, altrimenti, dice, “non mi muovo più”.
Visitiamo velocemente la chiesa medievale che, insieme alla sua particolare torre campanaria, è tra gli higlights della zona e poi riprendiamo la nostra strada.

E l’affidabilità teutonica?

Individuiamo la Tauernaradweg ma poi ci perdiamo. Cominciamo a dubitare dell’affidabilità teutonica: le ciclovie non sono ben segnate, i percorsi sono adatti per lo più alle mountain bike e spesso ci conducono a giri viziosi che ci stancano e ci fanno perdere molto tempo.
Secondo Giovanni, mio geografo e pathfinder personale, il dislivello previsto per la giornata di oggi doveva essere di circa 500 m: 300 m effettivi per superare il Griessen Pass, più qualche strappo in su e in giù. A fine giornata, dopo aver percorso circa 72 km, la nostra strumentazione ci mostra pezzi di strada inutili, un dislivello totale in salita di 845 m e in discesa di 766 m… Ecco perché quel gran senso di stanchezza che, unito alla pioggia torrenziale che ci ha sorpresi a pochi chilometri dal nostro traguardo, ci ha completamente buttati a terra.

Arriviamo a Taxenbach bagnati fradici, ma fortunatamente riusciamo a trovare un albergo più che soddisfacente, dove asciugarci, cenare e trascorrere la notte. Domani si riparte.

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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