Siam partiti da Padova ieri col treno e dopo una piacevole passeggiata in bici siamo giunti a Villach. Oggi abbiam preso un treno per Salisburgo, abbiam visitato velocemente la città di Mozart, quindi siam ripartiti e, dopo una faticosa pedalata, infarcita di qualche piccola avventura, stiamo per raggiungere Fraueninsel sul Chiemsee.
A Chieming dovremmo trovare il traghetto che ci porterà in isola, ma è domenica e sono passate le 6. Chissà se riusciremo ad attraversare quel tratto di lago che ci separa dall’Abbazia che ci ospiterà nell'”isola delle femmine” i prossimi 5 giorni…

Il ciclotour di oggi

Partenza: Villach
Destinazione: Fraueninsel
Mezzi: Treno + Bicicletta
Km in bici: 58

Tappe

  • Salisburgo
  • Freilassing
  • Teisendorf
  • Traunstein
  • Chieming
  • Fraueninsel

Salisburgo – Chieming no ciclovia? Ahi ahi ahi ahi

L’intercity da Villach a Salisburgo è attrezzato per il trasporto biciclette ed è diretto a Dortmund.
Il capotreno è un po’ casinista perché, nonostante la carrozza per le biciclette sia spaziosa e ben attrezzata, dice a tutti i ciclisti (e siamo davvero tanti) di ammassare le bici dove capita. Ah, questi crucchi meridionali… ;)

Il viaggio in treno procede tranquillo, anche se molto lento. Il nostro è uno strano intercity: da un certo punto in poi fa tutte le fermate.
Arriviamo a Salisburgo a mezzogiorno, come previsto.

Ci concediamo un breve giro in centro, un veloce pranzo accanto ai cavalli e ai fauni della magnifica fontana dedicata al principe Leopoldo in piazza del Capitolo, un gelato lungo le frequentatissime rive del Salzach e poi partiamo, alla ricerca di una ciclovia che ci porti a Chieming, dove un traghetto ci condurrà a Fraueninsel.
Trovare la ciclabile è difficilissimo. Puntiamo verso Freilassing che è il primo paesino dopo il confine con la Germania.
Fa caldissimo e cerchiamo subito una fontana per fare rifornimento d’acqua.
In una delle nostre precedenti avventure cicloturistiche ci capitò di rimanere senz’acqua e fu terribile. Eravamo in Croazia, diretti a Kastav, sul Golfo del Quarnaro. Riuscimmo a rifocillarci chiedendo acqua presso alcune famiglie lungo la strada finché non trovammo un cimitero… lì solitamente l’acqua per i fiori non manca.

Uscire da Salisburgo è un’avventura. La città sembra piccola, ma invece ha una periferia che è davvero interminabile. Non ci sono indicazioni delle cittadine oltre confine. Questo ci demotiva e ci fa perdere molto tempo. Penso a quanto lontani siamo da un’autentica unione europea. Peccato davvero.
Faticosamente arriviamo a Freilassing. Qui chiediamo informazioni per Teisendorf, la successiva tappa lungo la rotta che ci porterà a Chieming.

Un tedesco molto gentile e dai modi molto italiani, ci indica la via. Preoccupato, ci chiede se siamo sicuri di voler proseguire. “È in arrivo un temporale”, ci dice. Noi, un po’ incoscienti, l’assicuriamo che ce la faremo tranquillamente ad arrivare a meta prima che il tempo cambi. Ci sbaglieremo clamorosamente.

Io sono in piena crisi, perché fa molto caldo, perché ho appena pranzato (e per esperienza so che non dovrei mai mettermi in moto dopo aver mangiato) e perché negli ultimi giorni ho dormito poco. Giovanni, invece, sembra essere in splendida forma.
Arrivare a Teisendorf è difficilissimo. La strada è spesso in salita e apparentemente non ci sono ciclabili che ci permetterebbero di procedere più rilassati.

Giovanni in bici verso Chieming

Verso il Chiemsee, mentre sta per arrivare il diluvio

20 luglio 2014

Ludwig Fessler

Finalmente Chieming, con sorpresa

20 luglio 2014

verso-chieming-2

Verso Chieming, la splendida campagna bavarese

20 luglio 2014

Campanile di St. Jakob a Villach

Campanile di St. Jakob, Villach

20 luglio 2014

Salisburgo

Salisburgo

20 luglio 2014

Aiuto, piove a secchi!

Sopra a Teisendorf il cielo comincia paurosamente a coprirsi. Cerchiamo di aumentare il passo per non trovarci in mezzo al temporale. Purtroppo, però, fra Teisendorf e Traunstein, in piena salita, si alza un vento minaccioso, che preannuncia una tromba d’aria.
Ci fermiamo immediatamente per indossare giacche a vento e poncho per non bagnarci. Il vento è sempre più forte e siamo costretti a smontare dalla bici e a proseguire a piedi. La strada è tutta in salita e riusciamo a fatica a spingere le bici, mentre inizia a piovere molto forte. A preoccuparci è soprattutto il vento, che minaccia di abbattere gli alberi intorno a noi. Siamo in mezzo ad una distesa di prati e filari di alberi che corrono lungo la strada, senza alcuna possibilità di riparo.
La pioggia incalza mentre il vento ulula sempre più forte. Riusciamo a fatica raggiungere il culmine della nostra salita e finalmente il vento inizia a placarsi.
Rimontiamo in sella e proseguiamo sotto la pioggia, che lentamente diminuisce.

Raggiungiamo Traunstein, mentre un pallido sole fa capolino dietro a nubi ancora arrabbiate.
Purtroppo non riusciamo ancora a trovare nessuna indicazione che ci indirizzi verso Chieming. Chiediamo più volte informazioni, ma solo dopo qualche piccolo affanno riusciamo a trovare la strada… rigorosamente non ciclabile. Ce l’abbiamo fatta! 10 km dopo, quasi tutti in discesa, raggiungiamo Chieming, bagnati fradici e stanchi, ma tutto sommato positivi.

L’importanza del fattore “c”

Non sappiamo ancora se esista un traghetto, abilitato anche al trasporto delle biciclette, che ci porterà a Fraueninsel. L’alternativa è di percorrere altri 16 km per raggiungere l’altro punto di partenza dei battelli diretti all’isola.
Sono affamata e stanca. Questo mi permette di non aver la forza di agitarmi troppo.
Sono le 18.15 e il caso vuole che l’arrivo del traghetto, secondo gli orari del tabellone sul pontile, sia previsto per le 18.30. Incredibile! Il fattore “c” di Giovanni sembra funzionare anche questa volta.
Chiediamo, per sicurezza, al gestore del bar vicino. Ci dice che la corsa non è prevista. Giovanni cade nello sconforto ma io gli propongo di aspettare e vedere. Decideremo al bisogno.
Dopo qualche minuto avvistiamo la sagoma di un battello. È il nostro ed è bellissimo.
Si chiama Ludwig Fessler, è un battello da fiume dei primi del Novecento con le pale arancioni e lo scafo crema, affascinantissimo. Mezz’ora dopo ci avrebbe sbarcato a Fraueninsel. Che fattore “c”!

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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