Le infinite sfumature di verde del Litchfield National Park

Darwin 11 febbraio 2014

Sono circa le 2 e mezzo del pomeriggio e finalmente partiamo per il Litchfield National Park, la nostra prima tappa nel Northern Territory. Abbiam fatto provviste da Woolworth e siam passati da Rupert per sistemare qualche piccola cosa del nostro caravan.
Rupert è gentile e for free ci lascia il caricabatterie da auto e un piccolo ventilatore. Lo useremo prestissimo.

Il sole comincia a nascondersi dietro qualche nuvola lungo la strada verso le Florence Falls.
Al Visitor Centre di Darwin ci han detto che solitamente la pioggia cade per un cinquantina di minuti al giorno, ma sempre, tutti i giorni.
Non siamo preoccupati di trovare pioggia o di compromettere il nostro viaggio a causa di essa. Fino ad ora non ha mai piovuto. Siamo fortunati.

La pioggia ci accompagna a tratti, permettendoci comunque di godere dei panorami nelle nostre brevi soste prima di raggiungere il campeggio nell’area delle Florence Falls.
Attorno a noi tutto è verde, orgogliosamente e rigogliosamente verde.

Al Magnetic Termite Mounds ci fermiamo per ammirare le straordinarie, monumentali opere architettoniche realizzate dalle termiti che, leggiamo sui tabelloni degli info point, svolgono lo stesso ruolo che hanno canguri in natura: brucare l’erba che qui cresce davvero abbondante.
Ad ammirare queste opere d’arte della natura siamo solo io e Giovanni, immersi in infinite sfumature di verde, interrotte qua e là da qualche spruzzata di marrone, di rosso ocra, che è il colore di questa terra meravigliosa, e dal viola tenero di qualche timido fiore.
Tutt’intorno il vociare delle cicale e delle rane è davvero assordante, ma in questo paradiso sembra un concerto di musica celestiale.

Pensavamo che il Magnetic Termite Mounds sarebbe stato uno dei pochi luoghi tempestato da termitai monumentali. Ci sbagliavamo. In realtà i termitai sono ovunque in queste zone, vera e propria peculiarità di questi parchi e del Northern Territory.

La pioggia va e viene. E noi siamo preoccupati per la notte che avanza.
Ci avviamo velocemente alle Florence Falls che visitiamo in modo distratto, disturbati dalla pioggia, ora insistente, e dal tempo che passa veloce, ma ripromettendoci di vederle con più tranquillità domani.

“The Florence Falls system.
It’s big dreaming to us…
Plus it’s a very resourceful system to hunt and be around;
it feeds us; your mind and soul.
It’s a spiritual place.”

Aboriginal voice

Raggiungiamo un campground per veicoli a 2 ruote motrici proprio vicino alle cascate. Timidamente ci avviciniamo temendo di essere gli unici visitatori.

Al Visitor Centre ci avevano messi in guardia sul tipo di ricovero da scegliere per la notte. Meglio se attrezzato e organizzato in caso di veloce evacuazione dovuta di improvvise inondazioni, che pare siano molto frequenti in questa zona e in questo periodo.

Fortunatamente, inoltrandoci sempre più nel campeggio, notiamo la presenza di altre persone: altri 2 camper avrebbero trascorso la notte qui, accanto a noi.

I due camper appartengono a due coppie di signori attempati molto simpatici.
Chiediamo loro se considerano la zona sicura.
Ci dicono:
– “what’s problem?” (qual è il problema?)
Noi rispondiamo:
– “floods and crocs…” (inondazioni e coccodrilli)
Ci rassicurano:
– “No problem.”

Siamo felici perché il posto è incantevole e mai avremmo immaginato un luogo così in mezzo al bosco, con nessuno intorno a parte i nostri simpatici e provvidenziali vicini, le cicale, gli uccelli e… i dingo! O.o