Regole ferree regnano al Frauenwörth, il convento di suore benedettine che ci ospita a Fraueninsel, l'”isola delle femmine”.
Per fortuna ci sono il lago, le papere e il vecchio battello da fiume a rendere queste giornate di ritiro spirituale (almeno per me) un momento di grande rigenerazione.
Ma è soprattutto l’acqua a rapirmi e a sorprendermi sempre, riportandomi, con il pensiero e con il cuore, inevitabilmente a casa, nella mia amata città: Venezia.

Regole ferree al convento. Con Frau Scholastica non si sgarra

Le giornate a Fraueninsel scorrono scandite dai ritmi serrati dei pasti:
ore 8.00 colazione
ore 12.00 pranzo
ore 18.00 cena.
Tutti obbediamo alle regole ferree imposte dal convento e da Frau Scholastica McQueen, che sovrintende alla buona riuscita degli eventi, al funzionamento del ristorante e al servizio foresteria offerto dal convento.

Peter, nostro amico e organizzatore della Scuola Estiva, ci racconta che le suore del convento, in tutto una ventina, non vedono di buon occhio le attività “esterne” alla vita conventuale. Tuttavia foresteria ed eventi sono ciò che consente loro di mantenere viva la struttura.
Spesso, al mattino presto, incontro qualche suora in passeggiata, ma non sembra disponibile al dialogo e, a dire il vero, nemmeno ad un semplice saluto. Ma tant’è: le suore non son fatte della sostanza degli umani e la loro fede le fa assurgere a dimensioni altre.

Ristrutturato di recente, il Frauenwörth, il monastero fondato nel 772 e ancor oggi gestito dalle suore benedettine, ha camere molto accoglienti e quasi tutte dotate di bagno e wi-fi. La pensione completa costa circa 80 € a notte per persona.

Frau Scholastica, scozzese di nascita, è all’apparenza burbera e decisa.
Mi ricorda quella Luisa che “iniziava presto, finiva presto e di solito non puliva il water” di una pubblicità degli anni ’80.
In realtà è solo una tipaccia decisa sì, ma molto simpatica e coccolosa, impegnata tutto il giorno a fare in modo che tutto funzioni al meglio e gli ospiti stiano bene.
L’accordo tra suore e ospiti è che si disturbi il meno possibile le suore, che solitamente si coricano molto presto la sera, per alzarsi prestissimo al mattino. Niente bagni notturni e schiamazzi, quindi, sotto le loro finestre dopo le 21.

Fraueninsel: un’isola piccola ma molto varia

Fraueninsel è piccolina ma molto varia. A girarla da un lato e poi dall’altro, in una giornata di sole e poi in una pioggia, sembra ogni volta diversa, rivelando sempre nuove facce e nuove sorprese. Come, ad esempio, gli alberi col muschio rivolto a sud.
Oltre al convento, l’isola ospita poche casupole di pescatori, artisti e gente che qui possiede la casa delle vacanze, del relax, della meditazione.
Qualcuno, al mattino presto, fa il bagno. Qualcun altro, in giacca e cravatta, monta sulla sua barchetta per recarsi al lavoro nel “continente”, a Gstadt o a Prien.
Qualcun altro, la sera, aspetta il tramonto, per ascoltare lo sfrigolio del sole mentre finisce nell’acqua.
Mi stupisco a pensare che tutto questo per me è normale.
Me ne accorgo ora, mentre guardo distratta il tramonto e il motore di una barca rompe il ritmico canto degli uccellini.
Già stamattina mi aveva sorpresa questo pensiero, vedendo quel signore elegante prendere la sua barca e recarsi al lavoro.
Mi aveva fatto tornare in mente quello strano personaggio, direttore dell’Hotel Londra Palace di Venezia e presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, che ogni mattina arrivava, non so da dove, a bordo della sua pilotina, scendeva dalla barca nel suo elegante gessato blu, e noncurante della sua impeccabile mise, si inginocchiava a terra per fissare gli ormeggi e poi recarsi al lavoro.

Vita da isolani

Buffa la vita degli isolani, ovunque uguale e ovunque spontanea, anfibia di natura, salata e dolce, imperiosa e accogliente, ma mai monotona, come l’acqua che ci culla e come la gente che la abita.
Vivere in isola per me è normale, anche qui, nel mar di Baviera, com’è chiamato il Chiemsee.
È l’acqua a rendere l’esperienza dell’isola un’esperienza di déjà-vu, che mi riporta all’isola in cui sono nata e vissuta per moltissimi anni, Venezia. E che forse, ancor prima, mi fa ritornare ad essere quell’isola felice immersa nell’acqua dentro al grembo di mia madre.
In isola è tutto un susseguirsi di emozioni d’acqua, umide, bagnate, minacciose, serene, avvolgenti come solo l’acqua sa essere.
In isola si abita l’acqua. E ci si sta così bene.

Chiemsee

Fraueninsel, la laguna bavarese

24 luglio 2014

Campanile di Frauenwörth

Il Campanile del Frauenwörth, a Fraueninsel

23 luglio 2014

Fraueninsel

Fraueninsel, l’isola delle femmine

23 luglio 2014

Maniglia Carolingia

La maniglia carolingia del Frauenwörth

23 luglio 2014

Frauenwörth

Il Frauenwörth

23 luglio 2014

Chiemsee

Vita da isolani

22 luglio 2014

Ludwig Fessler

Ludwig Fessler, un magnifico battello a vapore

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Frau Scholastica

Frau Scholastica

21 luglio 2014

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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