Djang 5 gennaio 2006
Oggi visiteremo il Centre Climatique di Djang e poi la cascata Mami Water, un luogo sacro, dove si dice abiti la dea dell’acqua.
Djang si trova sulla strada di ritorno per Bafoussam.
È famosa per il suo Centre Climatique, tappa di numerosi europei per il suo particolare microclima.
Il luogo non è granché ma va bene lo stesso: è rilassante e io trovo finalmente il tempo per appuntare qualche nota su questo straordinario viaggio.
Etienne ci compagna nella casa dove è nato e dove ora sta costruendo un’altra casa.
Lungo la strada ci mostra una cascatella, poi ci accompagna alla cascata Mami Water, un luogo sacro, dove si dice abiti la dea dell’acqua.
È un luogo magico, mistico che si raggiunge attraversando un pezzetto di bosco.
Il guardiano delle cascate ci dice che possiamo domandare quel che vogliamo a Mami Water, mentre ci laviamo il viso con l’acqua della cascata. Lo facciamo tutti.
Poi ci accompagna a visitare una grotta affidandoci ad un’altra guida, Albert, un omino anziano, di poche parole, una specie di eremita.
Pranziamo in centro città in un ristorante improbabile, una stanza ricavata da una casa con il solito divano e le solite poltrone sulle quali sedermi mi procura una certa insofferenza.
Dopo pranzo ci incontriamo con Donat in visita da suo padre malato. Andiamo nel suo studio medico. Ci regala un po’ di “pozioni magiche” e ce ne vende delle altre.
A Djang vivono i genitori e la moglie di Guy, Manuela. Andiamo a trovarli e poi ritorniamo a Bafoussam dove ci aspetta, come sempre a nostra insaputa, un doppio appuntamento: un cena a casa di Gaetan e Julienne e una cena a casa di Daniel.