Loum 2 gennaio 2006

Oggi partiremo per una tappa di due giorni a Loum, nella regione del Littoral, a un’ottantina di km da Douala, dove saremo ospiti del fratello maggiore di David, Paul, e della moglie Ester, già incontrata a casa di Madeleine il giorno di Natale.

Il viaggio è lungo. Sulla strada ci fermiamo a Melong, per far visita alla famiglia di Michelle, una nostra amica che vive in Italia.
La madre di Michelle, Terese, Madeleine, la piccola Michelle, figlia di Terese, e molte delle sorelle abitano vicino alla moschea, lungo una stradina dissestata, tutta buche e dossi. La terra qui è nera.

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Attraverso una porticina entriamo in una corte circondata da casette di mattoni grigio scuro, probabilmente abitate solo da loro. Ci invitano ad entrare e ci offrono da bere e da mangiare.
Ci mostrano gli album con le foto di Michelle da piccola. Qualche racconto, qualche foto ricordo tutti insieme e riprendiamo il viaggio.
All’una arriviamo a Loum.

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La preparazione dei bastoncini di manioca

La casa di Paul è di cemento nero e caldissima.
Il bagno è fuori, una latrina in piena regola, puzza compresa.

La cucina non comunica con la casa ma è adiacente. Cucinano col fuoco vero.
Di fronte alla casa, un edificio in costruzione. Quello doveva essere la vera casa di Paul e della sua famiglia, ma non hanno i soldi per terminare i lavori. I ragazzi dormono e studiano lì.

Incontriamo il padre di David. È malato, forse di Parkinson. È silenzioso, assente, ma riconosce il figlio e sembra sapere già chi siamo.
Pranziamo lungo la stradina di pietre nere che separa la casa dove dorme la famiglia da quella in costruzione.

Il pomeriggio è all’insegna di micro escursioni didattiche.
Ester mi porta da una vicina a vedere come si preparano i bastoncini di manioca. Poi ci accompagna nel suo campo, vicino a casa, per mostrarci da dove si ricava e come si raccoglie la manioca. La manioca è la radice di un alberello dal fusto sottile che culmina con poche foglie a ombrello. Per raccogliere la manioca è indispensabile sradicare l’albero e tagliarne le radici.

Con Paul scendiamo in paese per una birra in un bar improbabile e poi a casa per la cena.
Inizia a piovere. Ci voleva! Il caldo qui a Loum è quasi insopportabile.

Aspettando la cena, Ester ci mostra come si prepara il macabo, un piatto tipico che si mangia con le mani insieme a della carne o del pesce e accompagnato da una salsa di arachidi.

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Giovanni aiuta Ester a grattugiare i macabo

Prepararlo è un lavoraccio. Si devono pelare i macabo, che sono dei grossi tuberi bianchi molto duri, li si devono lavare e poi grattugiare per farli diventare una specie di purea. Vengono poi racchiusi in foglie di palma e lessati per circa 40 minuti /1 ora.

Aiuto Ester a pelare i macabo mentre Giovanni ci dà una mano a grattugiarli.
Ester e i bambini rimangono tra lo sbalordito e il divertito: secondo l’usanza, questo è un lavoro che solo donne e bambini possono fare.

Andiamo a letto abbastanza presto. Domani di buon mattino andremo a vedere il campo di Paul, a una decina di chilometri da Loum.

Author Silvia Pittarello

Viaggiare è una palestra dove allenarsi alla tolleranza, all'umiltà, alla gestione del tempo. Viaggio più che posso e quando mi fermo scrivo, per raccontare viaggi, storie di impresa, di cultura e di scienza e organizzare e veicolare contenuti per interfacce web e mobile, come fa un bravo content specialist col pallino per il copywriting e lo storytelling.

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